01_06_2012 | BILANCIO, IN COMMISSIONE NON SI VOTA NEANCHE PER IRPEF E TASSA DI SOGGIORNO

Venerdì, 01 Giugno 2012

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BILANCIO, IN COMMISSIONE NON SI VOTA NEANCHE PER IRPEF E TASSA DI SOGGIORNO


Rinviata in commissione anche la votazione su irpef e tassa di soggiorno.
Intanto, i nodi da sciogliere sono diversi a partire dall’imu (76 milioni di gettito) che è una tassa “da cui non si può scappare” per finire con la tassa di soggiorno (708mila euro, ma 9 milioni dal 2013) passando per l’irpef (4,3 milioni), “una tassa sulla tassa che il comune non è obbligato ad applicare e che va a tassare ulteriormente il reddito e contribuisce ulteriormente a stritolare la così detta classe media che si è già drasticamente impoverita”. Così la pensa Giuliana Moretti (Pdl), ma non solo.


La proposta della giunta in fatto di imposta di reddito sulle persone fisiche è quella di lasciare invariata l’aliquota allo 0,3 con l’esenzione dei redditi sotto i 15mila euro. Alcuni gruppi si sono addentrati in proposte di emendamento che andrebbero a modularizzare l'aliquota che potrebbe arrivare fino all'8 per mille per le fasce più alte di reddito passando per il 4-5-6-7 per mille. “Ma così facendo il rischio è ancora di più quello di continuare a smazzolare i redditi medi già in ginocchio causa crisi, tasse e aumenti vari”, dice Giuliana Moretti.


Il problema rispetto a questa esenzione non è solo questo. “Abbiamo fatto un po’ di verifiche – spiega Gennaro Mauro (Pdl) – e ci siamo accorti che il 52 per cento delle imprese dichiara meno di 15 mila euro, il 78 per cento di immobiliari dichiara meno di 15 mila euro, il 50 per cento di società di persone dichiara meno di 15mila euro. Tutti questi risultano nella fascia dell’esenzione e questa cosa ci crea un po’ di perplessità”.


Altro capitolo quello della tassa di soggiorno, “decisamente meglio” dell’irpef. L’imposta graverà di 50 centesimi al giorno per chi soggiorna in un albergo a 1 stella, 70 per i due stelle, 1,50 per i 3 stelle, 2,50 per i 4 stelle, 3 per i 5 stelle.
La scelta fatta di applicarla dal 1 ottobre è debole”, sostiene la Moretti. “E' il tentativo di non scontentare nessuno. Ma così facendo Gnassi scontenta tutti i riminesi. Con quell'introito avremmo dato una risposta nell'ambito dei servizi turistici e avremmo potuto liberare quelle risorse che oggi abbiamo impegnato sul turismo per andare a diminuire la pressione fiscale data da imu e irpef”.